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Colonnine di ricarica per auto elettriche: caratteristiche e funzionalità

Quando i conducenti si approcciano alle auto elettriche, una delle più grandi curiosità riguarda le colonnine di ricarica. I dubbi in merito sono assolutamente sensati se si pensa che, ancora oggi, moltissimi guidatori sono legati alle automobili a diesel, metano e gas e alle loro modalità di rifornimento.

Tuttavia, il funzionamento delle colonnine è molto più semplice di quanto si pensi: basta collegare l’auto alla stazione di ricarica per avviare la procedura. Ma vediamo insieme tutto ciò che concerne il mondo della ricarica elettrica.

Indice dei contenuti

Cosa sono le colonnine per la ricarica per auto?

Innanzitutto, rispondiamo alla domanda principale: cosa sono le colonnine per la ricarica delle auto elettriche, nello specifico? Volendola fare semplice, si tratta di distributori di energia che, una volta collegati a una presa, permettono la ricarica del motore elettrico.

Va però precisato che le colonnine non sono tutte uguali. Ne esistono di forme e voltaggi differenti (anche in base al gestore) e vengono classificate in base al loro livello, che va da 1 a 3. 

Le colonnine di primo livello hanno voltaggi bassi e sono davvero basiche: vengono usate in ambito privato o semipubblico, dunque è possibile trovarle in parcheggi privati, negozi, ristoranti o alberghi che vogliono metterle a disposizione dei clienti. Per una ricarica completa richiedono che il collegamento duri almeno una notte.

Le colonnine di secondo livello, invece, hanno voltaggi più alti e, talvolta, forme più complesse. Sono ad uso pubblico, vengono installate da fornitori di energia e gestori di rete su tutto il territorio e possono ricaricare in maniera completa la batteria di un’auto elettrica in tempi relativamente brevi (da una a due ore).

Infine, le colonnine di terzo livello sono quelle ultra rapide. Tuttavia, sono (almeno per il momento) utilizzate solo nei settori commerciali avanzati e/o industriali, perché richiedono altissime potenze e un’attentissima manutenzione.

Come funzionano le colonnine di ricarica per auto elettriche?

Precisate le differenze in termini di voltaggio e di aspetto, possiamo parlare del funzionamento delle colonnine. Questa è probabilmente la parte più semplice: basta usare i cavi ricevuti in dotazione con il proprio veicolo elettrico e collegarsi alla torretta.

La maggior parte delle stazioni di ricarica pubblica richiede l’uso di una card o la registrazione di un account che si collega a una carta di credito e che contabilizza la spesa, la quale si divide generalmente tra una quota fissa e una quota variabile legata ai kilowattora erogati. Da sottolineare, però, che i clienti di Drivalia che noleggiano vetture elettriche o ibride possono usufruire gratuitamente del servizio di ricarica messo a disposizione presso i Mobility Store abilitati.

Da qualche anno a questa parte, si sono diffuse anche diverse colonnine di ricarica gratuite e si tratta di quelle di primo livello, cioè semipubbliche. Come abbiamo accennato precedentemente, queste colonnine non permettono una ricarica veloce o completa, ma possono essere delle valide alleate per rifornire almeno un po’ il nostro veicolo elettrico.

Cosa dice la normativa sulle colonnine di ricarica?

Chiaramente, come per i distributori di benzina e gas, anche le stazioni di ricarica dei veicoli elettrici sono regolamentate. Nello specifico, la normativa per le colonnine di ricarica delle auto elettriche è la IEC 61851-1.

Quest’ultima suddivide i modi di carica delle colonnine elettriche in quattro tipologie in funzione al regime, alla corrente di massima, al tipo di connettore e della presa e al tipo di comunicazione tra veicolo e stazione di carica.

Il Modo 1 sfrutta prese e spine ordinarie per uso domestico ed è l’opzione di ricarica più immediata, anche se sono stati riscontrati alcuni problemi di sicurezza per via di impianti privi di protezioni differenziali. Il Modo 2, invece sfrutta spine con corrente fino a 32 ampere e prevede una protezione supplementare grazie a un box che si frappone tra capo e automobile.

Il Modo 3, diffusissimo in Italia, prevede il collegamento diretto dell’automobile alla rete di alimentazione con cavi dedicati e funzione di controllo attivo, mentre il Modo 4, anch’esso diffusissimo, è l’unica tipologia di ricarica che collega in modo indiretto il veicolo alla rete di alimentazione. 

È possibile installare una colonnina di ricarica nel proprio garage?

Oltre alla colonnine di ricarica disponibili sul territorio (rintracciabili tramite apposite applicazioni facilmente scaricabili su qualsiasi tipo di smartphone), è possibile installare una colonnina in casa. Per farlo bisogna ovviamente rivolgersi ai fornitori di energia elettrica e a degli elettricisti esperti, che provvederanno a operare in assoluta sicurezza.

Si può scegliere tra le wallbox, ovvero delle scatole che si attaccano al muro e le più classiche torrette, con prezzi (comprensivi d’installazione) che vanno dai 1300 ai 2600 euro a seconda di voltaggio, gestore e numero di prese.

Chiaramente, le colonnine installabili in casa sono meno potenti di quelle disponibili su suolo pubblico: per un pieno richiedono almeno 10 ore. Tuttavia, i costi tendono a essere più economici per via di apposite offerte e contratti stipulati con i vari fornitori di energia elettrica.

Per installare una colonnina di ricarica in casa non occorrono permessi speciali né tantomeno l’installazione di nuovi contatori. Al più, potrebbe essere necessario richiedere un aumento di potenza per questi ultimi.